“Dita degli Apostoli”: il dolce Pugliese legato alla storia di San Tommaso?

“Dita degli Apostoli”: il dolce Pugliese legato alla storia di San Tommaso?

Un dolce Pugliese dalla bellissima storia, le Dita degli Apostoli sono un piatto evocativo, e molto facile da ripetere a casa vostra, per portare un po’ di Puglia sulle vostre tavole!

Da dove inizia la nostra storia?
In Italia molti piatti della nostra tradizione nascono da due ingredienti: tradizione e fede. Proprio come è successo alle “Dita degli Apostoli”, un piatto dolce della tradizione contadina pugliese, fatto di semplici ingredienti e un amore incondizionato per le materie prime, un comune denominatore di tutti i piatti che fanno parte della tradizione di questa terra!
La tradizione culinaria Pugliese di per sé è caratterizzato da semplicità e pochissimi ingredienti, che nulla toglie alla bontà e al piacere che si prova ad assaggiarli. Malgrado la Puglia sia meglio conosciuta per i suoi piatti salati, che abbiamo potuto assaporare nell’articolo “Le "Fave: ricette e curiosità del legume più amato in Italia", anche i dolci non sono da meno.
Le Dita degli Apostoli è uno di quei dolci.
La sua realizzazione è legata, come quasi sempre accade nella cultura popolare contadina, alla scansione del tempo e delle festività. In questo caso è il periodo Pasquale, il momento in cui le Dita degli Apostoli fanno il loro debutto sulle tavole Pugliesi.
Nella mia famiglia, questo dolce non mancava mai. E ancora viene preparato secondo la ricetta originale tramandata, non scritta ma praticata.
L‘ingrediente principale è la ricotta, la cui produzione era legata al ciclo riproduttivo degli animali, per questo era tradizione iniziare a preparare questo dolce dal periodo primaverile, dopo lo svezzamento degli agnelli.

Un’altra curiosità sta nel nome, che probabilmente è dettato dalla forma a mo’ di dita, o involtino, che non casualmente richiama l’episodio del Vangelo che racconta l’episodio di San Tommaso.

 

Dita degli Apostoli

Ingredienti per n.12 “dita”

  • g.300 di ricotta di pecora (volendo si può sostituire la ricotta di pecora con
    quella di bufala)
  •  2 uova
  •  g.50 di zucchero
  •  cannella
  • 1 limone (possibilmente non trattato e preferibilmente poco maturo)
  • scaglie di cioccolato o del cioccolato a pezzi da frantumare
  • qualche goccia di liquore, preferibilmente di agrumi
  • olio di oliva per ungere la padella

Processo:

Lavorate le uova con una frusta. Prendere una padella di piccolo diametro,12-14 cm
e scaldatela dopo averla appena unta con una goccia di olio (meglio usare un
pennello).
Versate una cucchiaiata di uova battute e roteate la padellina per far allargare
l’uovo, creando una omelette sottilissima che va girata appena dorata, per farla
dorare sulla faccia opposta. La difficoltà, sta nel riuscire a fare con appena una cucchiaiata di uova una frittatina sottilissima. Togliete l’omelette e posatela su carta assorbente. Procedete con le altre fino ad esaurire le uova. Intanto lavorate la ricotta con lo zucchero, la cannella in polvere, la buccia del limone grattugiata, il cioccolato frantumato e qualche goccia del liquore a scelta. Se l’impasto risulta duro, aggiungete qualche goccia d’acqua tanto da renderlo cremoso.
Tenendo in mano l’omelette mettete una parte della ricotta impastata e avvolgete a
mo’ di dita, che saranno poste in un piatto di portata, infine spolverate con zucchero
e cannella (sconsigliato lo zucchero a velo).

E’ preferibile preparare il dolce con un po’ di anticipo, magari tenendolo in frigo per qualche ora, per gustarlo al meglio.


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