
Dopo Seul e la Corea è arrivato anche Bruxelles! Dopo Jennie Kim delle Blackpink, che ha girato da noi la serie TV My Name is Maria (Leggi di piu'), è arrivato l’onorevole Dario Nardella della commissione agricoltura del Parlamento Europeo con il sindaco di Paliano Domenico Alfieri.
“Vi ringrazio dell’ospitalità e mi sembra che siate una azienda con una lunga storia e non che avete fondato Donna Vittori Borgo Agricolo solo 3 anni fa! Si vede che dietro c’è un pensiero di amore, entusiasmo ma anche di strategia”
Un complimento che mi ha riempito di orgoglio e che mi ha lasciato pensare a tutti gli ostacoli superati in questi anni. Non so perché ma mi viene sempre in mente il monologo dell’Amleto quando deve decidere cosa fare per sopportare o avversare il suo destino “the slings and arrows of outrageous fortune”.
Lo imparai in inglese e ho sempre visto in inglese per cui sono andata a leggere la traduzione: “i colpi di fionda e dardi d'oltraggiosa fortuna “. E siamo tutti un po’ Amleto nelle decisioni sulla nostra vita. Come sempre quando si fa qualcosa di esaltante, soddisfazioni e le delusioni sono estreme.
Allora questo fine settimana ho riflettuto su questa corsa che abbiamo intrapreso con alcuni amici/soci in modo incosciente senza sapere nulla di agricoltura. Ci siamo fatti coinvolgere dall’entusiasmo di Maria e dalla sua passione sul vino.
E per questo abbiamo commesso tutti gli errori che si potevano commettere. E per avere una bella collina su cui piantare il vigneto abbiamo fatto ben 25 atti notarili!
E abbiamo impiantato il vigneto nella stagione più siccitosa, seguita da quella più piovosa che ha portato alla peronospora. E l’uva e il grano sono stati goduti soprattutto dai cinghiali facendoci fare grandi pianti.
Ma tra tutti i problemi, quelli agricoli e la strategia di posizionamento sul mercato, della nostra Donna Vittori Borgo Agricolo (www.donnavittori.com) senza storia alle spalle, sono stati i più sfidanti ma tra i più semplici da affrontare. Il vero incubo è la burocrazia: a partire dal fondo che hanno tutti i giovani agricoltori e che a noi non è stato concesso perché la regione Lazio non ha pubblicato il bando per 3 anni e, quando è uscito, eravamo troppo vecchi (e Maria non è invecchiata precocemente!).
Ma non abbiamo potuto partecipare anche ad altri bandi perché mancava sempre un qualche documento. Sono arrivata al punto che mi domando lo scopo di una macchina amministrativa così complessa che per cercare di essere efficiente dimentica di essere efficace. Potrei raccontare mille episodi paradossali, ma solo davanti ad un buon bicchiere di Lettera, il nostro Cesanese del Piglio DOCG.
Eppure siamo una azienda che fa innovazione in modo originale. Quando insegnavo ad ingegneria gestionale a Tor Vergata, la lezione più esaltante era proprio quella sulla innovazione. Spesso ci si concentra sulla innovazione tecnologica, ma quella più avvincente è quella soft che riguarda la strategia di posizionamento e il rapporto con il cliente e il mercato.
La soluzione tecnologica spesso si deve acquistare, quella soft si ottiene con giornate e nottate di studio, di pensiero e di confronto interno.

Ad esempio.
Problema: nonostante siamo nell’areale di una DOCG non c’è una cultura del vino diffusa fra le persone che non capiscono il significato di una cantina che fa degustazioni aperte al pubblico. Non si trova personale che conosca il vino.
Soluzione: si organizzano corsi di avvicinamento ai vini del Lazio che formano le persone e anche il personale che deve lavorare con noi.
Problema: non si è ancora riusciti a realizzare una vera sala ristorante e non si possono dare i servizi connessi.
Soluzione: si organizzano degustazioni con lo stile di un club facendo sentire le persone a casa e insegnando loro a degustare i prodotti agricoli. Ed oggi ci dicono che facciamo le degustazioni proprio come la Toscana. Io rispondo: le facciamo come il Lazio!
Problema: i grani antichi hanno poca produttività ma sono particolarmente saporiti e noi abbiamo solo piccoli appezzamenti che devono fare la rotazione delle colture.
Soluzione: il passaggio dalla vendita del grano alla vendita dell’esperienza del grano. Così il grano antico diventa un elemento che aggiunge valore all’esperienza turistica e permette di costruire eventi intorno al suo gusto. L’esperienza del grano deve essere poi valorizzata con una immagine culturale coordinata come un libretto, una confezione artistica e la gentilezza dell’accoglienza del turista in più lingue. Sono state già fatte 2 tesi di laurea su questa soluzione: Cristina Morella per Economia all’UNICAS e Francesca Romana Salvitti all’Accademia del Gambero Rosso.
Oggi Donna Vittori è piena di ragazzi che quando vengono scelgono consapevolmente cosa bere e vanno via felici di aver trascorso del tempo lieto imparando qualcosa sul loro territorio che li riempie di orgoglio. E non mi dite più che i ragazzi non bevono vino, forse dobbiamo imparare a guardare il mondo dalla loro parte.
Chiedete a Maria cosa ne pensa.
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