Mercoledì 24 settembre D’Orica ha organizzato una “giornata della sicurezza” con lo scopo dichiarato di proteggere il futuro della ditta, il suo staff e i suoi soci.
La nostra lezione sulla sicurezza è cominciata con una visita alla biblioteca del Liceo Artistico di Nove dove ci siamo trovati di fronte a un grande cartello di ringraziamento per aver portato D’Orica ai 25 anni.
La poetica festa imbandita per noi al buffet sembrava all’inizio più adatta a contenere l’eccessivo consumo che alle norme di sicurezza sul posto di lavoro, ma abbiamo presto realizzato che uno stomaco al sicuro guida mani altrettanto sicure e volenterose nonché orecchie attente. Daniela ha recitato le 6 regole per una vita ideale: sostenibilità, amore, passione, rispetto, perfezione, comunità, e le ha presentate in forma di 6 golosità al buffet.
In pura tradizione Zonta siamo stati fatti accomodare nell’ingresso della scuola e nutriti con una breve presentazione di esempi sul tema del ruolo che ha una mente sicura in una vita felice, tenuta da Michele Dotti.
Due cose erano evidenti per due membri dello staff e a Federico Zonta, che conosce la ditta dalle sue origini 25 anni fa: i due fondatori, Giampietro Zonta e Daniela Raccanello, sono decisamente sempre più giovani da quando hanno cominciato ad allevare a nutrire D’Orica. Il frutto dell’eterna giovinezza e felicità deve essere stato trovato nascosto nelle “Doricas”, quelle preziose, piccole sferoidi d’oro che formano il cuore dell’oreficeria di D’Orica e quindi dei suoi gioielli, creati uno a uno dalle mani delle ragazze di D’Orica.
Per finire la giornata, a ognuno dei membri del team D’Orica è stato gettato (e afferrato quindi) un cuscino per balndire gli effetti di lunghe ore al banco di lavoro e per portare sollievo alle future giornate sulla sicurezza. Cartellini con la parola “Oro” sono stati distribuiti per aiutare ciascuno a ricordare gli altri in gioco al lavoro, mentre è stato sponsorizzato e promosso uno stile di vita sano, necessario a preparare tutti al loro futuro di felice lavoro.
Un brindisi a Giampietro e Daniela.
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