Claudia Bettiol con Enrico Colavita
Claudia Bettiol con Enrico Colavita

Incontro con Enrico Colavita, appena nominato ambasciatore della cucina italiana nel mondo

Per presentare il cavalier Enrico Colavita forse possiamo partire dal Colavita Center for Italian food and wine (https://culinary.campusmaps.com/#!UMAP_2013100217455%7CBLD_2013111373397%7B%22embedMedia%22%3A%22IMG_2014022060140%22%7D), l’unico centro con un proprio fabbricato, che riprende lo stile di una villa italiana, all’interno del campus CIA - Culinary Institute of America (https://www.ciachef.edu/cia-new-york/) ad Hyde Park, New York.
Per dare una idea dell’importanza di questo centro basti dire che è in una posizione migliore del Marriot Pavilion, solo per essere un po’ orgogliosa, e che è anche l’unico che ha anche un grande giardino all’italiana. Il Culinary Insitute of America è l’università del cibo americana, un po’ come Pollenzo per l’Italia, ed è l’istituzione di riferimento per essere accreditati fra gli chef che vengono a studiare qui da tutto il mondo.
E consideriamo che ad oggi la cucina messicana, giapponese e coreana sono già nella lista del patrimonio immateriale dell’UNESCO, mentre quella italiana ha appena presentato la sua candidatura. Le altre cucine hanno solo delle stanze nel fabbricato centrale mentre noi abbiamo un intero fabbricato grazie proprio alla famiglia Colavita, ed in particolare ad Enrico e a suo fratello Leonardo.
Lo hanno realizzato nel 2001 quando ancora gli italiani erano ‘mangiatori di pasta’, gli spaghetti venivano mangiati scotti, l’olio era usato per lubrificare e la nostra cucina era considerata ‘pittoresca’. Enrico è stato un visionario.

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Colavita con Bettiol e Vittori
La storia della famiglia inizia in Molise, a Sant’Elia a Pianisi dove suo padre aveva un frantoio e anche un pastificio. In questo piccolissimo paese del Molise si respirava un’aria imprenditoriale, e nei primi del Novecento si trovavano 3 pastifici e 2 mulini.
Enrico era una mente indipendente e voleva girare il mondo, studiava economia ma appena poteva andava all’estero per imparare lingue in modo da essere indipendente. Allora fece un patto con suo padre che continuava a finanziare la sua crescita a patto che 3-4 mesi l’anno lavorasse in azienda familiare.
Il padre sapeva che il legame con la terra è fortissimo e che sarebbero bastati quei pochi mesi per legarlo al Molise e all’impresa familiare. Però è certo che Enrico ha fortemente voluto l’espansione negli USA e poi nel mondo.
Quando è arrivato la prima volta a New York ha iniziato a percepire tutte le opportunità che si offrivano con i tantissimi italo-americani che vi abitavano e che volevano riassaporare i veri prodotti della propria terra.
Aveva però bisogno di un socio che lo introducesse alla mentalità americano e il 7 maggio è la data del suo matrimonio ma anche della stretta di mana con il suo socio americano che era venuto in Italia per accertarsi della sua storia familiare.
Colavita stabilimento Pomezia
Gabriella Colussi Arthu Town Ambassador  di Zoppola
Enrico può raccontare migliaia di avventure e di conoscenze che ha avuto nella sua vita americana, basta dire che Lidia Bastianich (https://lidiasitaly.com), la madre di Jo e capofamiglia della fortuna dei Bastianich, ha iniziato a lavorare per Colavita.
Oggi i Colavita sono arrivati alla terza generazione e i figli di Enrico si dividono fra la California e l’Italia. Suo nipote Giovanni Colavita siede nel consiglio di amministrazione della NIAF - National Italian American Foundation (https://www.niaf.org), la più grande oragnizzazioni di discendenti italiani. Il suo prestigio è tale che il presidente degli Stati Uniti partecipa alla cena di gala annuale e negli anni sono state premiate personalità incredibili come Antonin Scalia, il primo giudice Italo Americano della Corte Suprema; Frank Sinatra; Joe Di Maggio; Lee Iacocca; Liza Minnelli; Luciano Pavarotti e Sophia Loren.
Alla sua prima uscita pubblica, Giovanni ha incontrato la moglie del presidente Joe Biden che è di origine italiana, precisamente dalla provincia di Messina in Sicilia.
Abbiamo conosciuto Enrico durante la premiazione a Castel Sant’Angelo, quando il presidente del senato Ignazio La Russa lo ha nominato come Ambasciatore della Cucina Italiana nel Mondo nel corso della serata di gala per la presentazione della candidatura della Cucina Italiana a patrimonio UNESCO organizzata dalla Regione Lazio (leggi di piu')

Colavita Center for Italian Food and Wine Culinary Institute of America

Colavita center for italina  Food and Wine

Scritto da
Claudia Bettiol

Ingegnere, futurista e fondatrice di Discoverplaces. Consulente per lo Sviluppo Turistico dei Territori, specializzato nella sostenibilità e nella promozione culturale dei piccoli territori e delle...

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