

Il comune di Leonessa è situato lungo il versante settentrionale del Monte Terminillo e confina con l’Umbria. Nel territorio comunale si trova il Monte di Cambio, alto 2.081 m s.l.m. e il Monte Tilia e vi scorre il fiume Corno.
A Leonessa natura e storia si sono intrecciate per secoli in modo speciale: sotto il Monte Cambio, in un altopiano attraversato dal fiume Corno nel versante nord del Terminillo, il massiccio più imponente della Regione Lazio. L’area è stata abitata sin dal neolitico ma i primi insediamenti sono le ville romane, insediamenti agricoli organizzati.
Nel Medioevo, l’altopiano è stato governato a lungo dai Longobardi del Ducato di Spoleto che, in un documento del 752, affidano l’area dell’altopiano all’Abbazia di Farfa. I monaci ricostruiscono un certo ordine socio-economico con la creazione di piccoli nuclei abitativi attorno a pieve o torri.
Sono ancora visibili torri vicino in diversi punti della campagna come a Villa Pulcini, Colleverde e Piedealpoggio. Il territorio viene conteso per secoli dal Duca di Spoleto, il papa e il re di Sicilia fino a quando, nel 1231, l’area di Ripa di Corno (l’attuale centro urbano di Leonessa) passa sotto l’influenza dell’imperatore Federico II di Svevia.
La fondazione vera e propria della città ha la data del 16 luglio 1278 quando nei registri della Cancelleria Angioina si trova l’ordine di costruire una nuova torre per ‘ospitare gli abitanti della zona’. Re Carlo decide di costruire una città ad immagine di quella di suo nonno, il grande Filippo II di Francia, e incarica l’urbanista Pietro D’Angincourt di ispirarsi al disegno di Gonesse. Probabilmente il nome originario di Gonessa’ deriva proprio dalla cittadina francese.
Viene realizzata una città fortificata di forma oblunga con una grande piazza in una estremità in cui convergono tutte le strade. Si entra attraverso due porte ancora conservate: porta Spoletina e porta Aquilana. Leonessa è il centro amministrativo di una vasta area dell’altopiano, con ville e castelli che si erano fatti guerra per secoli, e che viene divisa in 6 Sesti.
Leonessa è stata un comune libero all’interno del regno e il suo primo statuto risale al 1378. Ad un certo punto era stato nominato un feudatario ma la popolazione non ha sopportato le sue angherie e ha lottato per tornare ad essere un comune libero.
Nel XV secolo Leonessa diventa capitale dell’industria della lana e inizia il suo periodo d’oro grazie ad una attenta politica dei sovrani aragonesi: nasce una borghesia di imprenditori e mercanti che si ritrova nei numerosi palazzi e portoni del centro storico.
Nel 1516 Carlo V annette il Regno di Napoli e Leonessa entra nel sistema feudale: la prima feudataria è sua figlia Margherita d’Austria che aveva sposato il principe Ottavio Farnese di Parma. Per questo il territorio di Leonessa veniva anche chiamato come gli ‘Stati Farnesiani d’Abruzzo’. Il governo di Margherita d’Austria è ‘illuminato’ e il suo ‘regime leggero’ porta ad un vero periodo d’Oro.
Alla morte di Margherita, i suoi successori non amano Leonessa allo stesso modo e inizia un periodo difficile, soprattutto dopo il terremoto del 1703. Con la pace di Vienna del 1735, Leonessa torna sotto il controllo di Carlo I di Borbone e la città si rianima nel 1737 e nel 1746 per la Beatificazione e Canonizzazione di San Giuseppe da Leonessa. Nel 1806 torna ad essere un libero comune ma senza un vero sviluppo e dopo l’unità d’Italia molti cittadini emigrano all’estero.
Abbandonata l’industria della lana, Leonessa ritrova una sua nuova identità nel XIX secolo con la coltivazione della patata che qui nell’altopiano ha un gusto unico e particolari proprietà alimentari.
Nel XX secolo nascono imprese collegate al legname e infine, Leonessa diventa una delle basi di partenza delle escursioni nella montagna del Terminillo e un importante centro turistico in estate e in inverno.
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