

Sonnino è uno splendido borgo medioevale arroccato su una sommità di Colle Sant’Angelo sui Monti Ausoni e domina la Valle dell’Amaseno e la costa del Tirreno. Per la sua posizione strategica, l’area era già abitata nel periodo pre-romano dai Volsci, e la leggenda della Regina Camilla dei Volsci parte proprio da qui e la sua storia è raccontata nell’Eneide di Virgilio.
Quando il padre viene cacciato dalla sua città Privernum ed inseguito da nemici, lega la piccola Camilla ad una lancia che scaglia dall’altra parte del fiume e la salva. Poi la educa come un guerriero e Camilla diventa la migliore. Alla fine sarà sconfitta da un guerriero etrusco cambiando il corso della storia per i Volsci e le popolazioni del Lazio del sud.
La presenza volsca è testimoniata da alcuni reperti e dal nome della strada di accesso al paese che si chiama ancora Via Volosca.
Quando arrivano i romani, questa area assume una certa importanza e Privernum venne dotata di tutte le infrastrutture moderne. Con la caduta dell’impero romano terminano le manutenzioni al sistema idrico, la pianura torna ad allagarsi e la via Appia non è più praticabile per un lungo tratto. Tornano in funzione le vie di montagna
Secondo la leggenda Sonnino è stata fondata nel VIII secolo proprio quando gli abitanti della bassa Priverno si rifugiarono sulle colline attorno ad un ‘castrum’ fortificato per sfuggire alle invasioni dei barbari e dei saraceni. In genere queste strutture erano costituite da una alta torre, che faceva parte di un sistema difensivo di avvistamento, e da mura di protezione.
Questo piccolo castello si trovava sulla sommità di Colle Sant’Angelo, una delle propaggini di Monte Ceraso. Sembra proprio che il nome Sonnino deriva dalla parola ‘sommità’ per indicare proprio che il paese è stato costruito sopra un monte.
Molti invasori si sono succeduti per il controllo di questa area a partire dai Goti per poi arrivare ai Longobardi che ebbero momenti di grande splendore nel Ducato di Benevento, ed infine con i Saraceni in arrivo dal mare nell’IX secolo.
Il primo documento in cui viene citata Sonnino è una bolla papale del 999 e in quel tempo le comunità si formavano attorno ad un piccolo castello e ad una chiesa. I primi signori di Sonnino sono stati i De Sompenino, il cui nome probabilmente viene proprio da quello del borgo di Sonnino.
Il primo statuto comunale risale proprio al XIII secolo ed è conservato all’Archivio di Stato a Roma. Sonnino è sempre appartenuta allo Stato Pontificio e ha fatto parte delle province di Campagna e Marittima fino al 1870.
Dal 1369 il castello fu acquistato da Onorato I Caetani, che erano originari di Gaeta come si capisce dal loro nome, per 2000 fiorini. In seguito si sono succedute molte famiglie come i Caetani d’Aragona, i Borgia di papa Alessandro VI per un breve periodo. Alla morte di papa Borgia subentrarono nel 1503 i Colonna che lo tennero fino al 1816.
Sonnino ha sempre fatto parte dello Stato Pontificio e sono nel 1870 è entrata nel Regno d’Italia, ma la sua posizione di paese di confine con il Regno Borbonico ha caratterizzato la sua storia e quella del brigantaggio. Per alcuni anni Sonnino è stato il paese de briganti e nel 1819 un editto del Cardinal Consalvi ordinava la distruzione del paese che fu fermata solo dal Cardinale Giacomo Antonelli, Segretario di Stato Vaticano e originario di Sonnino.
Nel suggestivo Museo delle Terre di Confine sono narrate queste storie e in particolare quella del Brigante Gasbarrone, forse un eroe, un moderno Robin Hood che una volta catturato e incarcerato era diventato talmente famoso da ricevere lettere di donne da tutta Europa.
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