Quando mi sono trasferito a Milano, una delle cose che mi ha veramente impressionato è che qui, a differenza di Palermo, puoi mangiare di tutto.
Nel senso che ci sono persone provenienti davvero da tutto il mondo, e locali in cui puoi gustare i piatti di tutte le città italiane e di tutti i paesi del mondo.
Girando per la città era addirittura più facile riuscire a trovare un buon panino con la milza, o una ottima pizza fritta, piuttosto che una buona cotoletta o, nome per me impronunciabile, la cassoeula.
Forse perché, come dicono alcuni scherzando: "i milanesi non esistono, sono una invenzione dei meridionali per cercare di tenere lontana la gente della provincia".
Così, almeno per i primi mesi, niente cucina tradizionale milanese fino a quando non abbiamo conosciuto lei, Ilaria.
Ilaria ha la nostra età ed all'apparenza è uguale a tutte le giovani donne sulla trentina, ma nasconde un segreto. Ilaria è milanese da generazioni e oltre ha sfatare il mito di cui sopra, ha nonna Elvira che cucina rigorosamente milanese, e lo cucina benissimo.
Così una domenica in cui ero di turno, mi arriva una chiamata della moglie che annuncia:
- Stasera cassoeula!
- Ma come ‘casso’ si chiama? Non la sappiamo fare, e poi so che va fatta il giorno prima!
- No, fidati, stasera cassoeula!
Tornai a casa incuriosito e intimorito, ed effettivamente trovai la tanto sognata prelibatezza in un porta pranzo con tanto di polenta gialla per accompagnamento.
- Sai mi ha chiamato Ilaria dicendomi che sua nonna aveva preparato la cassoeula e che se volevo assaggiarla potevo andarla a prendere. E mi hanno fatto la schiscetta (la gavetta, ma questa è un’altra storia!) anche per te".
Che dire? Una esperienza indimenticabile!
Certamente perché è un piatto buono, anzi buonissimo, ma soprattutto perché era pieno zeppo del condimento dell'accoglienza che tanto fa bene a una coppietta di sprovveduti appena arrivati.
Inutile dire che dopo qualche tempo anche io ho tentato di preparare la mia versione della cassoeula, certo con risultati assai inferiori rispetto a nonna Elvira ma abbastanza accettabili.
Soprattutto perché ogni volta che la preparo penso ad Ilaria che ci chiama per farci assaggiare la cassoeula di sua nonna, e mi sale un sentimento di gratitudine e mi sovviene in mente quel proverbio che dice "Milan col coeur in man", questo si, assolutamente vero!
Ricetta della cassoeula alla milanese
Ingredienti:
- Vari tagli di carne di Maiale (costine, cotenna, piedini, musetto)
- Verzellini (salsiccette di maiale tipiche del milanese)
- Trito di carota, sedano e cipolla
- Alloro
- Olio EVO
- Verza
- Brodo vegetale
- Sale e Pepe
- Vino Rosso (Barbera o Bonarda possibilmente).
Si inizia col pulire per bene la verza e strappare le foglie a pezzi, pulire le cotenne e il piedino di maiale per bene, raschiando e bruciando eventuali setole presenti.
Quindi in un pentolone far bollire per alcuni minuti la carne di maiale per sgrassarla leggermente.
A questo punto occorre una casseruola molto capiente, dove in abbondante olio evo far rosolare, il trito di carota, sedano e cipolla. Poi aggiungere tutta la carne precedentemente scolata, i verzellini e alcune foglie di alloro, far dorare la carne e quindi sfumare con abbondante vino rosso.
Quando il vino è evaporato aggiungere la verza, mescolare il tutto, coprire con il brodo vegetale e lasciare andare a fuoco lento fino a quando il brodo non si ritira.
Ricordarsi che la cassoeula deve risultare densa e non brodosa.
Quando è pronta lasciar riposare in luogo fresco e asciutto fino al giorno dopo. Quindi riscaldare e servire accompagnata con polenta gialla.
Buon appetito e, se venite a Milano, assaggiate la cassoeula che è calda e saporita come il cuore dei Milanesi.
Da accompagnare con un Oltrepo’ Pavese: Barbera o Bonarda. O Buttafuoco.
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