Giovedì gnocchi, venerdì pesce, sabato trippa, questo è un mantra della cucina romana oramai da secoli ed in alcune trattorie viene ancora rispettato.
Parleremo degli gnocchi alla romana che a differenza di tutti gli altri non vengono fatti con le patate ma bensì con il semolino.
L'uso di alcuni prodotti per questa ricetta ha spesso messo in dubbio la sua romanità. Si è parlato di un piatto piemontese per la presenza del burro ma lo stesso Artusi parlava di loro come un piatto della tradizione romana.
E chi siamo noi per mettere in dubbio il grande Artusi?
Gli gnocchi alla romana sono forse il piatto della tradizione che ha avuto meno successo rispetto alla pasta alla ‘gricia’ o alla ‘cacio e pepe’, ma è un piatto interessante che si presta ad essere reinterpretato nella cucina moderna.
Si dice che fu messo di giovedì perché essendo un piatto ricco di calorie avrebbe compensato la leggerezza del pesce del giorno dopo, il venerdì.
I miei gnocchi alla romana sono un ricordo di infanzia e contemporaneamente un piatto che mi piace presentare agli amici.
Ricetta degli gnocchi alla romana
In una pentola, scaldiamo il latte insieme ad una noce di burro, ad una grattugiata di noce moscata e poco sale. Quando il latte inizia a bollire, aggiungiamo il semolino e facciamo cuocere aggiungendo anche del parmigiano.
Giriamo fino a che l'impasto si stacca dalle pareti, quindi versiamo su un piano umido e con una spatola bagnata livelliamo la pasta.
Poi con un semplice bicchiere facciamo dei dischi che in parte sovrapponiamo l'uno all'altro in una terrina. Cospargiamoli di burro, parmigiano e pecorino ed infine inforniamo il tutto.
A parte facciamo delle quenelle di broccolo romano saltato con aglio, olio e peperoncino, del guanciale croccante e delle briciole di tarallo.
Nel bicchiere ho scelto un Frascati Classico ma ci sta bene anche un Gavi od un Arneis, diciamo che Lazio e Piemonte si sposano bene con questo piatto.
Seguici sui social