Abbiamo incontrato Angela de Michele Che gestisce il Garibaldi Relais a Sciacca e che ha aderito convinta al nostro contest #IlFuturoNelleNostreRadici, prima scrivendo una sua storia su Sciacca e poi coinvolgendo i suoi passati clienti da tutte le parti del mondo.
Ci ha fatto conoscere anche la sua amica Betty con la quale si sentono ogni giorno per raccontarsi e confrontarsi sulla situazione del turismo in questo meraviglioso angolo di Sicilia.
Gestire un B&B non è facile e, tra leggi sempre nuove e incertezze legate all’immagine del territorio, bisogna ricordarsi di mettere il cliente sempre al centro della propria attenzione.
Perché il vero sforzo non è quello di conquistare un cliente che può trovarci anche per caso, ma quello di stabilire una relazione che lo porti a tornare.
La fidelizzazione e il passa parola digitale sono le armi migliori che possiamo usare dopo il primo contatto che si ha con un cliente.
Quando si decide di aprire una struttura di accoglienza nel centro di un borgo antico, si può scegliere di cogliere una opportunità data da un turismo che già conosce il territorio che si è promosso in modo autonomo, oppure di diventare attivatori di un processo di rinascita di un intero territorio.
Oggi Angela ci ha scritto per condividere con noi la sua gioia: aprendo la casella di posta, ha trovato la lettera che un suo ospite le ha mandato una volta tornato a casa.
Una lettera che tutti i gestori di strutture ricettive vorrebbero ricevere e che riassume il suo lavoro di anni:
“quello di entrare nel cuore dell’ospite per riuscire a donargli un buon ricordo ed emozioni che non dimenticherà facilmente.
Si sceglie il luogo per i suoi monumenti, per il suo clima, per il suo mare o perché annoverato fra le mete turistiche di moda… si sceglie la struttura perché consigliata da amici, per le recensioni, per la posizione o per le belle foto.
Ma se a tutto ciò uniamo l’anima e l’ospitalità abbiamo contribuito a rendere felice il soggiorno del nostro ospite, come in questo caso”.
E prendiamo alcuni estratti dalla lettera:
“Esimia Sig.ra Angela,
In tutti i miei viaggi precedenti ho sempre scartato l’ipotesi di un soggiorno presso strutture B&B ritenendole, a torto, incapaci di esprimere professionalmente caratteristiche di accoglienza e servizi di tipo classico alberghiero.
Mi sono dovuto ricredere e apprezzare il senso dell’ospitalità, calore umano, pulizia, organizzazione, discrezione e riservatezza ... Mi sono reso conto anche che quello ricevuto dal Suo affabile comportamento umano, assieme ai suoi familiari, è sufficiente a far rimanere un buon ricordo del dove ci si è fermati a riposare, ed è quello che serve in viaggio.
… Un felice progressivo in bocca al lupo per la missione sociale che ha avuto ristrutturando un immobile storico e di rara bellezza in un centro storico carico di tradizione e cultura forse ultra centenaria.
Spero di poter essere nuovamente tra i suoi ospiti appena mi sarà possibile … Mi farebbe cosa gradita se mi volesse informare del periodo utile e coincidente con “carri allegorici” del prossimo anno...”.
Se gestite un B&B e non avete ancora ricevuto una lettera del genere, allora forse dovete interrogarvi su cosa offrite al vostro cliente. Su quello che gli date non tanto in termini di capitolato ma in termini di esperienza umana.
E un ultimo consiglio: la storia di Angela è particolare perché per tanti anni ha lavorato come vice direttrice in grandi catene alberghiere, che fanno dell’attenzione al cliente il loro punto di forza.
Se volete iniziare una nuova attività o se volete migliorare la vostra, andate a imparare dai migliori. Non esitate a frequentare corsi di formazione, anche brevi, su come migliorare i dettagli come quelli di Amico del Turista (www.friendoftourist.com).
Il diavolo è nei dettagli!
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