

Gerano è immerso fra i boschi di castagno e gli oliveti nella lussureggiante Valle del Giovenzano ad est di Roma. L’area è simile alla Montagna delle Gru (Gherania) in Grecia, da cui sembra derivare il nome di gheranos: Gerano.
Si trova lungo il percorso di antichi acquedotti romani e nell’area si trovava l’antica città romana di Trebula Suffenas. Oltre a numerosi reperti storici, testimonianza di questo passato si trova nella chiesa di Santa Anatolia che è stata costruita su un tempio pagano romano.
A seguito delle ripetute invasioni barbariche, la comunità si forma attorno ad un castello fortificato e alle prime organizzazioni rurali dei monaci. Sin dal V secolo si sono iniziate a organizzare fiere di prodotti agricoli proprio vicino a Sant’Anatolia, patrona degli zingari.
Dopo alcune dispute, nel 1077 Gerano viene divisa in tre parti: una dipendente dal vescovo di Tivoli, una dall’abbazia e una affidata a Lando di Civitella.
Gerano passa poi sotto il controllo di numerose famiglie, a partire dall’anno mille, fino a che non viene di nuovo annesso allo stato pontificio nel 1752.
Gerano si trova in una posizione particolare con i Monti Simbruini che la separano dall’Abruzzo. Questa sua posizione ha favorito il contrabbando e nel corso dei secoli si registrano attività di numerose bande di briganti.
Nel 1774 arriva in paese l’acquedotto pubblico e viene realizzata la fontana davanti la chiesa di San Lorenzo ma dall’800 a Gerano si registrano diverse ‘guerre del pane’ che riguardavano la regolamentazione dell’uso delle macine.
L’arrivo di Napoleone non è indolore e il paese viene saccheggiato di tutti i suoi beni.
Con l’unità d’Italia, il paese è anche saccheggiato da 600 garibaldini dopo la disfatta di Mentana.
A Gerano si trova un originale Museo delle scatole di Latta con oltre oltre 1.000 esempi prodotte dal 1890 fino a agli anni ’50. Una confezione di biscotti dell’11 marzo 1929 è firmata da Gabriele d’Annunzio che scrive un particolare apprezzamento ai biscotti che ritiene migliori di alcuni famosi concorrenti inglesi.
Un altro particolare museo è quello dell'Infiorata di Gerano che testimonia l’importanza di questa tradizione di Gerano dove dal 1743 ha luogo l’Infiorata più antica d'Italia, probabilmente legata al dipinto della Maria SS.ma del Cuore, arrivato in paese nel 1729 e ritenuto miracoloso.
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